L'imperativo di Fabio Cannavaro: "Dobbiamo vincere qualcosa"

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  1. endo765
     
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    Fabio Cannavaro tra passato, presente e futuro bianconero, in una lunga intervista concessa al quotidiano torinese "La Stampa".
    Il difensore bianconero si augura che il il 2010 sia più fortunato dell'anno appena passato: "Speriamo sia diverso da come s’è chiuso il 2009, dove abbiamo sofferto un bel po’, specialmente alla fine. Dobbiamo lavorare per renderlo migliore, anche perché davanti abbiamo cinque mesi con tre competizioni, lo scudetto, la vecchia Coppa Uefa e la Coppa Italia. E qualcosa bisogna vincere", l'imperativo di Cannavaro.
    Lo scudetto è ancora un obiettivo raggiungibile, secondo il centrale della Juve e della Nazionale: "Bisogna crederci fino alla fine, perché chi indossa la maglia della Juve non può smettere di lottare o mollare. Dobbiamo crederci, non ci sono dubbi".
    Il 6 gennaio i bianconeri saranno di scena a Parma. Dopo cinque sconfitte nelle ultime sei gare, è necessario ritrovare il successo: "Una vittoria sarebbe fondamentale ma non basta. Piuttosto serve ritrovare ritmo e continuità di rendimento. Per diminuire le distanze dalle prime altra strada non c’è".
    Il 2009 non è stato un anno esaltante, ma Cannavaro non rimpiange la scelta di tornare alla Juve: "No, sono contento di essere tornato qui, di aver ritrovato amici e persone che hanno voglia di lavorare, in un gruppo che programma il futuro. E in una società ambiziosa".
    Nessuna anticipazione su quello che sarà il suo immediato futuro: "Giocatore o dirigente? Io sono uno che vive alla giornata e non programmo il futuro". Il difensore, tuttavia, lascia intendere che potrebbe allungare la sua attività agonistica: "Voglia di giocare ne ho ancora", ammette Fabio.
    All'orizzonte c'è il Mondiale, un appuntamento che può dare ulteriori stimoli: "È importante per tutti e non solo per me, perché non è che ci vai automaticamente. Bisogna arrivarci al meglio, anche se poi c’è chi ha vinto la Champions League, ma il mondiale l’ha giocato male".
    Cannavaro si addentra poi nella crisi bianconera e indica la strada per uscire dal fossato nel quale è precipitato il gruppo: "Lavorando giorno dopo giorno". E non solo. "Bisogna avere meno infortuni, perché fin qui abbiamo dovuto cambiare spesso uomini e modulo - continua il difensore -. Non è un alibi, ma sarebbe importante poter giocare un mese, un mese e mezzo, con la rosa al completo".
    Gli fanno notare che contro il Catania, ultimo in classifica, la Juve avrebbe dovuto vincere anche amputata: "Vero - replica Cannavaro. Però in un momento di difficoltà c’è bisogno di tutti. E in quelle condizioni, il nervosismo diventa il peggior nemico. L'antidoto? L’unico sono i risultati".
    Il buon Fabio non perde occasione per difendere il suo amico-allenatore Ciro Ferrara e crede che la squadra abbia tutte le carte in regola per risorgere: "Il tecnico sa che la squadra ha fiducia in lui e nel lavoro che ci fa svolgere. Sappiamo che anche per lui è un momento complicato, ma se ne esce tutti assieme. In una stagione ti capitano sempre dei momenti difficili. Troppo semplice sentirsi forti quando vinci sempre: il calciatore lo metti alla prova quando le cose si mettono ad andare male, e contano i fatti. Le chiacchiere se le porta via il vento".
    Cannavaro si sofferma anche sulle difficoltà dei nuovi acquisti bianconeri, Diego e Felipe Melo: "La squadra deve aiutarli. Anch’io so quanto è difficile il primo anno in un campionato straniero, mi capitò di sperimentarlo al Real Madrid. Poi però, grazie all’aiuto dei compagni, abbiamo vinto il campionato. In estate li chiamavano fenomeni? Continuate a chiamarli così, e loro due, in questo momento, si devono tappare le orecchie. Non penso che siano diventati così scarsi".
    Ora che le cose stanno andando male, i tifosi hanno ripreso a contestare Fabio Cannavaro: "Non ci sono problemi - spiega il diretto interessato -. Io penso a giocare e a dare il massimo, come sempre, quel che succede fuori non mi interessa. A volte gioco bene, a volte male, ma do sempre tutto quello che ho. Sono sudato anche adesso".
    Forse è una fortuna che la Juve giochi la prossima gara in trasferta, lontana da fischi e pressioni. "Ma io preferisco sempre giocare in casa mia", conclude il difensore.
    tmw
     
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0 replies since 2/1/2010, 12:45   56 views
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