E se il problema di Balotelli fosse Mourinho?

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  1. •Luca†
     
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    ROMA, 2 dicembre - Per affrontare il caso Balotelli e i suoi rapporti con Mourinho, servono due premesse. Doverose, affinché non ci siano malintesi. Numero uno: Balotelli ha qualità calcistiche cioè tecniche e atletiche - assolutamente fenomenali. Quando Mancini, commentando l’acquisto di Pato da parte del Milan, diceva: «Noi in Primavera abbiamo Balotelli che è ancora più forte», esprimeva un’opinione condivisibile o meno, ma certo non bestemmiava. Dal dicembre 2007, allorché lo catapultò nella lotta scudetto, Mario fu decisivo per respingere l’assalto della Roma. E ci riempimmo gli occhi di lui: era dai tempi di Totti, probabilmente, che non vedevamo un italiano così giovane così forte.

    I COMPORTAMENTI - Numero due: Balotelli, spesso, ha comportamenti sbagliati. In campo e fuori dal campo. Raccontano che non sempre si alleni con impegno e professionalità; provoca gli avversari e reagisce ai tifosi rivali; pare che sia malconsigliato e troppo esaltato da chi gli sta vicino; talora affronta le partite senza la necessaria concentrazione, con atteggiamenti da sbruffone. Fa molto, insomma, per minare il talento che madre natura gli ha donato. Più Cassano che Messi, dunque. Come se bastasse avere piedi eccezionali per essere un campione. Invece - e il nuovo Pallone d’oro lo dimostra - le doti vanno curate e coltivate: non sarebbe il primo a buttarle nel nome della presunzione e della bella vita.

    LE TATTICHE - Bastone e carota: così, insegnano i vecchi maestri, si gestiscono i giovani calciatori un po' esuberanti. Bastone se rischiano di deragliare, carota quando fanno qualcosa di buono. Mourinho, con Balotelli, usa uno stratagemma un po’ diverso: bastone e bastone. In questi mesi Mourinho non ha mai risparmiato nulla a Balotelli. Anche quando non c’era bisogno di una bastonata, anche quando poteva cavarsela con il silenzio e l’indifferenza, lo ha colpito in pieno volto. «È stato vicino allo zero», ha detto dopo la partita con la Roma. Lo ha portato a esempio di "bamboccione": «I giovani di oggi pensano solo alle macchine».
     
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