Mourinho: "Squalifica? Ridicolo"

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  1. fantasia finita
     
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    Niente scuse al cronista offeso
    Mourinho

    "Niente scuse pubbliche. Ho sbagliato ad offendere il giornalista del Corriere dello Sport Ramazzotti, ma intendo chiedere perdono, se ci sarà l'occasione, direttamente a lui. E' un fatto privato, non pubblico". Così Josè Mourinho torna sui fatti del post Atalanta-Inter in conferenza stampa (assente la carta stampata, per solidarietà verso il collega 'aggredito'). "Squalifica in arrivo? Sarebbe ridicolo. Problemi con Moratti? Nessuno".

    La prima notizia della conferenza stampa riguarda Arnautovic, non convocato per la gara con il Livorno.

    Mourinho, cosa si sente di dire sull'episodio del post Atalanta-Inter?

    "Prima di tutto grazie per questa domanda. Da domenica ad oggi ho letto tante cose, sembra che la verità sia proprietà di qualcuno. Si, è vero che ho insultato un giornalista. E' vero che ho usato una parola che non posso ripetere in questo momento e che è un'offesa. Non è vero che l'ho aggredito e che c'è stato un contatto fisico. Perché siamo arrivati a questo punto? E' stata la consegueza solo dei fatti di domenica? No, è un processo in corso da qualche mese. Di chi è colpa di questa situazione? Mia, perché l'offesa è mia. Sua, perché sapeva perfettamente della situazione ed è anche colpa di qualche mio collaboratore dell'area tecnica che sapeva della situazione e che non ha fatto nulla per impedirlo. Non mi piace avere un giornalista vicino al pullman dopo la partita, c'è la sala stampa, c'è la 'zona mista'. Da mesi dico che non voglio un giornalista vicino al pullman per una questione di 'protezione' della mia squadra. Partita dopo partita, ho sempre trovato il vostro collega vicino al pullman, insieme a Inter Channel, e da tante partite ripeto che non voglio. Tre o quattro partite fa ho detto a Ramazzotti che non lo voglio vicino al pullman, gliel'ho ripetuto e l'ho detto esplicitamente anche alla sicurezza. A Bergamo per la prima e unica volta ho usato un'espressione volgare, al posto di 'signore', nel rivolgermi a Ramazzotti. Ma niente di più. Nessuna aggressione. Non chiedo scusa pubblicamente, perché non era un episodio pubblico, è Ramazzotti che lo ha reso pubblico. Chiederò scusa direttamente a lui, mi aspetto da Ramazzotti un regalo di Natale perché fino a oggi il Ramazzotti più famoso era Eros e adesso è Andrea. Alla Procura federale ripeterò le stesse cose che ho detto qua, niente di più".

    Non pensa che sia stato grave e vergognoso quello che ha fatto? Non si sente di chiedere scusa a chi segue il calcio italiano? In Inghilterra l'avrebbero già cacciata.

    "Altrove, come in Inghilterra, un giornalista lavora in sala stampa e nella zona mista. E' un fatto gravissimo? Lo è anche che le persone non rispettino le regole. Io mi sono espresso educatamente in due occasioni, non ho ottenuto soddisfazioni. Se avrò occasione di parlare con Ramazzotti non avrò problemi a chiedere scusa direttamente a lui. La prossima volta che l'Inter giocherà fuori casa non voglio che quel giornalista sia lì. Era autorizzato? Adesso lo so, io sono il colpevole dell'offesa, ma non colui che l'ha provocata. Le scuse di Moratti a Ramazzotti? Moratti fa quello che si sente e che ritiene più giusto. Se Ramazzotti fosse qui in questo momento gli chiederei scusa di persona. Il processo è finito, ho ammesso di averlo offeso. Per me è finita".

    Però già in Champions aveva rifiutato di parlare con alcune testate?

    "Ho chiesto al delegato Uefa cosa dovevo fare per rispettare le regole e mi è stato risposto dopo la vittoria col Rubin che sono tenuto a parlare solo con il broadcaster italiano, non con tutte le tv italiane. E con cinque tv internazionali. E l'ho fatto. Poi sono andato in conferenza stampa e ho parlato con Inter Channel. Ho fatto tutto. Che cosa mi sta succedendo? Cosa non va? Una cosa di tutto ciò che è successo non mi piace: la doppia offesa al vostro collega. Per il resto non ho tradito alcun obbligo. Dopo la partita con la Juve non ho parlato perché ero stato espulso, non ho parlato prima della gara con l'Atalanta perché ero squalificato. Ripeto, l'unica cosa che non dovevo fare è insultare Ramazzotti".

    Ha notato che alcune testate non sono presenti oggi?

    "Apprezzo sempre la solidarietà, per cui applaudo chi non c'è. E se i vostri colleghi che oggi non ci sono non stanno nemmeno questa conferenza stampa in tv l'applauso è doppio. Ma se invece lo stanno facendo è mancanza di personalità. Io ho sbagliato, spero di non rifarlo mai più. Ho chiesto a chi lavora con me di essere un po' più attenti rispetto alle mie esigenze e al mio modo di lavorare. Le conferenze stampa del futuro? Non cambierà nulla, quando dovrò esserci ci sarò".

    E' nervoso per qualcosa che riguarda il presente o il futuro?

    "No. Durante Juve-Inter sono successe cose importanti che i mass media hanno dimenticato, alcuni subito, altri rapidamente. Non è stata una partita normale, ma così è sembrato. Di solito apro il cuore e dico quello che penso, se sono stato una settimana con la bocca chiusa è perché mi aspettavo un'analisi diversa di quella partita, da cui l'Inter è comunque uscita prima in classifica per poi guadagnare un punto ulteriore su Juve e Milan la domenica successiva. Ora sono tornato a parlare, mercoledì sera tornerò in panchina, promettò che ci resterò fino a fine partita, anche se l'arbitro della partita è il quarto uomo di Torino, quello che mi ha fatto espellere".

    Crede che la società la multerà?

    "Se non lo fa con i giocatori, perché lo dovrebbe fare con il tecnico".

    Se fosse lei a decidere, si squalificherebbe per i fatti di domenica? Che provvedimenti prenderebbe? C'è qualcosa che scricchiola fra lei e la società?

    "Qualche settimana fa ho avuto da ridire con lo staff medico perché non mi era piaciuto il fatto di aver saputo dalla stampa che un mio giocatore aveva problemi fisici. Per fortuna abbiamo modo di migliorare questo rapporto. A livello sportivo, mi sembra ridicolo far rientrare in questo ambito un incidente che è totalmente fuori da questa cornice".

    Cioè se le avessero detto che Ramazzotti era autorizzato ad essere dov'era non sarebbe cambiato nulla?

    "No, perché non credo sia giusto che un giornalista stia lì dov'era Ramazzotti".

    Che partita sarà col Livorno?

    "Abbiamo già giocato con loro e non è stato facile. Il Livorno ha eliminato una delle finaliste dell'anno scorso e ha appena vinto una partita delicata contro una diretta concorrente per la salvezza come il Catania. Turnover? Obbligatorio con Zanetti, Cordoba e Materazzi, squalificati. Arnautovic? Non è convocato".

    Novità sul mercato? Pandev? Cavani? Toni?

    "Il mercato riguarda Moratti e Branca. Se possibile vorrei avere un attaccante a gennaio, perché a gennaio non avremo Eto'o impegnato in Coppa d'Africa. Pandev non è Toni nel gioco aereo, Toni non è Pandev in creatività, Cavani ha altre caratteristiche ancora. Nessuno di loro è libero, io faccio il mio lavoro, penso alle partite. Moratti e Branca faranno il resto".

    L'episodio di domenica ha incrinato i rapporti fra lei e Moratti?

    "Non mi sembra, ho parlato con Moratti l'altro ieri e ancora ieri. Non ci sono problemi".
     
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